Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2280-1332 / EISSN 2421-6801
G. Giappichelli Editore

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Cessione in regime di sospensione di accisa e implicazioni nel procedimento tributario (di Stefano Fiorentino)


Nel presente lavoro si esaminano alcune questioni, in tema di procedimento tributario, connesse alla circolazione dei beni in regime di sospensione di accisa. In particolare, l’indagine, in considerazione della fisiologica traslazione economica di tale tributo, si sofferma sugli effetti ai fini dell’accertamento IVA, imposte sui redditi ed IRAP, conseguenti all’illecita immissione al consumo dei beni in regime sospensivo. La ricerca, prendendo le mosse dal differente profilo di imputazione giuridica dell’immissione al consumo in qualità di soggetto passivo dell’ac­cisa ovvero di mero responsabile d’imposta, esamina le differenti implicazioni sulla traslazione economica dell’accisa, con lo scopo di derivarne conseguenze logicamente coerenti con l’accertamento degli altri tributi potenzialmente coinvolti in seguito all’illecita immissione al consumo. Sempre in tale ottica, opportuno risalto è dato alla disciplina procedurale ed agli obblighi strumentali previsti nel Testo Unico Accise (TUA), che si reputa debbano assumere coerente rilievo anche ai fini dei correlati accertamenti tributari svolti fuori dal settore doganale.

Supply of goods under suspension of excise dut and implications for the tax asessment

This paper focuses on some issues, concerning tax proceedings, related to the supply of goods under the excise duty suspension regime. In particular, this research, given the physiological economic translation of this tax, considers the effects for the assessment of VAT, income taxes and regional business tax (Imposta Regionale sulle Attività Produttive, IRAP), resulting from the unlawful placing in the market of goods under the suspension regime. The research, starting from the different legal qualification between placing in the market as a subject to excise duty or as a mere responsible for the payment of the duty, examines the different implications of the economic translation of the excise duty, with the aim to derive consequences consistent with the assessment of other taxes potentially involved in the unlawful placing in the market. In the same context, an appropriate emphasis is given to the procedural discipline and to the duties provided in the Excise Duty Act (Testo Unico Accise, TUA), which are relevant also for the purpose of the connected tax assessments carried out beyond the customs sector.

1. Premessa e definizione della linea d’indagine: gli “automatismi” nell’immissione al consumo tra accisa ed altri tributi gravanti sulla circolazione dei beni in sospensione La presente indagine è rivolta ad esaminare le implicazioni scaturenti dalla contestazione di illegittima cessione di beni in regime di sospensione di accisa [1] e le correlate implicazioni in tema di IVA, imposte sui redditi ed IRAP. In via di primissima approssimazione, può essere sin d’ora accennato il trait d’union che può nascere tra regole sulla circolazione dei beni in sospensione di accisa ed accertamento tributario di IVA, imposte sui redditi ed IRAP. Come si vedrà, in ambito doganale, il non corretto assolvimento dell’o­perazione di cessione di un bene in regime di sospensione di accisa, è tendenzialmente correlata ad una contestazione di illegittima immissione al con­sumo del bene stesso, ovviamente alla stregua e nel rispetto delle peculiari regole di circolazione in questione [2]. Ma, a ben vedere, da una simile contestazione può scaturire una conseguente rettifica in tema di IVA, imposte sui redditi ed IRAP. L’accertamento di tali obbligazioni tributarie, infatti, appare anch’esso logicamente correlato, sia pure con autonomia e diversità di presupposti, alla illegittima immissione al consumo del bene originariamente ceduto in sospensione di accisa. Ciò perché, se è negato il regime di sospensione dell’accisa alla cessione del bene, diviene ovviamente esigibile l’obbligazione di pagamento dell’accisa ex art. 2, D.Lgs. 26 ottobre 1995, n. 504 (TUA) [3]. È anche vero poi che l’accisa, nel caso di immissione al consumo, si presume “fisiologicamente” inclusa nel corrispettivo di vendita per effetto di un fenomeno di traslazione economica che caratterizza notoriamente il meccanismo applicativo di tale tributo [4]. Pertanto, se la cessione in sospensione di accisa è correttamente operata, vi sarà la legittima indicazione di un corrispettivo in fattura che ovviamente non tiene conto dell’importo corrispondente appunto all’accisa ancora dovuta sul bene. Di contro, se la cessione del bene sul quale è dovuta l’accisa è associata alla sua (illegittima) immissione al consumo, l’ammontare dell’accisa stessa, in quanto asseritamente dovuta all’atto della cessione, inciderà sulla corretta definizione fiscale del “prezzo” di vendita del bene. In virtù di un tale fisiologico “automatismo”, contestando l’illegittima im­missione al consumo del bene e, quindi, maggiorando presuntivamente per ciò solo il prezzo dichiarato dell’importo corrispondente all’accisa dovuta, la contestazione di irregolarità [continua..]

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