» La Scuola Bolognese (rivista Jus Civile)
» Il convivente di fatto che abbia prestato un apporto lavorativo effettivo e continuativo all'interno dell'impresa familiare, ha diritto a essere riconosciuto come partecipe dell'impresa stessa. Non può essere escluso in via automatica il riconoscimento dei diritti previsti dall'impresa familiare al convivente di fatto, solo perché privo di un legame di coniugio, parentela o affinità formale con il titolare dell'impresa, dovendosi invece procedere a un accertamento in concreto dell'effettività del contributo prestato (Un Anno di Sentenze)