Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2280-1332 / EISSN 2421-6801
G. Giappichelli Editore

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Limiti di utilizzo dei poteri istruttori fiscali nell'ambito dei giudizi di separazione e divorzio (di Giuseppe Ingrao)


Il crescente numero di procedimenti di separazione e divorzio ove, tra l’altro, occorre accertare la capacità patrimoniale e reddituale dei coniugi al fine di stabilire l’entità dell’assegno di mantenimento impone una indagine sulla effettiva possibilità da parte della Guardia di finanza o degli Uffici fiscali, chiamati in causa dal giudice per svolgere accertamenti patrimoniali sui coniugi, di utilizzare i penetranti poteri istruttori che la legge riconosce nell’ambito dell’accertamento del­l’obbligazione tributaria. La previsione contenuta nelle norme civilistiche sul divorzio e sull’affidamento dei figli in merito alla possibilità di disporre un accertamento della polizia tributaria ha consentito il formarsi di interpretazioni giurisprudenziali favorevoli all’applicazione dei poteri istruttori tributari, ma discutibili in quanto trascurano la cornice entro cui è collocata la loro disciplina.

Limits to the use of tax preliminary investigation powers during separation and divorce proceedings

The increasing number of separation and divorce proceedings, during which it is ne­cessary, among other things, to ascertain the asset and income capacity of the spouses in order to determine the amount of alimony, needs an analysis on the effective possibility of the Italian tax police (Guardia di Finanza) or tax offices, called upon by the judge in order to carry out a tax assessment on the spouses, to make use of pervasive preliminary investigation powers that the law acknowledges during the assessment of tax liability. The provision contained in the civil discipline on divorce and custody of minor children allowing a possible assessment of tax police has led to courts’ interpretations favorable to the application of investigation powers, which are nevertheless questionable since they do not take into account the framework of the discipline.

1. Premessa Pur non essendo un tema strettamente tributario, in quanto non attinente alla individuazione e misurazione della capacità economica di un soggetto al fine di quantificare l’entità dell’imposizione fiscale, l’indagine circa la possibilità di esercizio dei “poteri fiscali” nell’ambito dei giudizi civili di separazione e divorzio interessa, comunque, il comparto tributario, posto che presuppone la corretta individuazione del campo di applicazione di disposizioni legislative che regolamentano il rapporto Fisco-contribuente [1]. In questi ultimi anni, nell’ambito giudizi di separazione e divorzio, stiamo assistendo con una certa frequenza alla disposizione da parte dell’au­to­rità giudiziaria ordinaria di accertamenti della polizia tributaria finalizzati ad accertare beni, redditi ed in generale il tenore di vita dei coniugi [2]. Tale tendenza è stata certamente incentivata dai recenti provvedimenti con cui, nel procedimento tributario di accertamento, si è rafforzata la possibilità di espletamento delle c.d. indagini bancarie e finanziarie [3] e si è consacrata la possibilità per il Fisco di superare la segretezza dei rapporti intrattenuti dai contribuenti con le società fiduciarie [4]. Rileva ancora la recente creazione da parte dell’Agenzia delle entrate di amplissime banche dati ove vengono rilevate le spese di una certa entità che consentono di determinare il “tenore di vita” del contribuente, utilizzate – come è noto – per la rettifica della dichiarazione con il c.d. accertamento sintetico. È poi da considerare la possibilità per il Fisco di acquisire, grazie allo scambio di informazioni con le autorità fiscali straniere, notizie relative ad eventuali disponibilità economico/pa­tri­moniali all’estero [5]. Non vanno, infine, trascurate le informazioni a disposizione del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza in relazione alla normativa antiriciclaggio. È del tutto evidente che le informazioni reddituali, patrimoniali e di spesa acquisibili dal Fisco potrebbero essere efficacemente utilizzate per l’indi­viduazione della situazione economica dei coniugi in base alla quale determinare l’assegno di mantenimento per i figli ed in generale regolare i rapporti patrimoniali tra i coniugi in caso di separazione e divorzio. La comprensibile tendenza di utilizzare le “prerogative” del Fisco, tradizionalmente ricondotte alla necessità di contrastare l’evasione fiscale, ed in particolare l’occultamento di materia imponibile [6], nell’ambito dei giudizi civili di separazione e divorzio, ove comunque vengono in risalto valori di ampia meritevolezza, non può prescindere, però, dall’esistenza [continua..]

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