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'Unità' e 'uni' del e nel diritto tributario. Riflessioni teoriche sul litisconsorzio necessario soci-società di persone
Marco Versiglioni
Per l'accertamento in sede processuale dei redditi dei soci di società di persone, la Suprema Corte ha esaminato le possibili soluzioni teoriche e ha preferito quella del litisconsorzio necessario soci-società. Riscontrata l’unitarietà e la non divisibilità, la Corte ha qualificato la fattispecie de quo quale esempio naturale di “contitolarità della capacità contributiva” o di “fattispecie soggettivamente complessa”. D’altro canto, la Corte ha ritenuto che il litisconsorzio necessario consentirebbe di rendere effettivi sia il principio della “utilità della sentenza”, sia il principio della “giusta imposizione”. Infatti, la sentenza farebbe giustizia per tutti (perciò, sarebbe sempre utile) e, soprattutto, farebbe giustizia in base alla stessa entità di reddito (ossia, senza contrasto tra più giudicati – in linea con il principio di “univocità dei giudicati” –).
La ricerca non pone in luce i pro e i contra del litisconsorzio necessario (perché già ampiamente evidenziati dalla dottrina). Affronta e confronta, invece, le premesse logiche e normative del problema al fine di proporre un’ipotesi ricostruttiva che possa coordinare i numerosi concetti coinvolti (Soggetto passivo del tributo/Verità/Giustizia/Effettività) sia sul piano genetico-sostanziale, sia sul piano attuativo.
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The Supreme Court, in order to assess the partnership income in the hands of the partners during the trial, examined the possible theoretical solutions, opted for the compulsory joinder of partners and partnership. This solution was motivated by the unity and non-divisibility of the case in question. The Court qualified it as a natural example of “co-ownership of ability to pay” or “subjectively complex typology”. Besides the Court considerd that the compulsory joinder is the right way to make effective both “utility of the judgment” principle and “just taxation” one. In fact, the judgment would do justice for all (thus, it would be always useful) and, above all, it would do justice according to the same amount of income (i.e. without conflict between several final judgments – as stated by the principle of “univocity of final judgments”).
This article does not shed light on the pros and cons of the compulsory joinder of parties (because they have already been pointed out widely in literature). Instead, it faces and compares both the logical and the legal premises of the problem in order to propose a reconstructive hypothesis that could co-ordinate the many concepts involved (Taxable person/Truth/Justice/Effectiveness) on both genetic/substantial and application plans.
Keywords: compulsory joinder of the parties, assessment of the tax base, partnerships, taxable subject, ability to pay